martedì 20 ottobre 2009

Furiosa la reazione della Signora Huort nell’udire l’intenzione del coniuge di partecipare nella trasferta di SPB.
Sarà il retaggio di una mentalità arcaico e bizantina che vuole l’uomo perdere ogni diritto alla libertà, sarà la difficoltà di accettare il pensiero che il proprio uomo possa, lontanamente, cadere in tentazioni messaliniane in terre ad onor del vero poco pudiche e che si prestano a malcelati sospetti di turismo sfaccimal-sessuale, la verità è che la Sig.ra Huort ad oggi pone il veto.
La battaglia è aperta. La guerra probabilmente verrà persa.

Tale sfiduciato j’accuse vuole assurgersi a monito.
Non tanto alla giovane promessa del football di oltremanica, da poco reclutato nei pulcini dell’Everton, che in tutta evidenza la mutanda sul cranio l’ha indossata da un po’ di tempo pur avendo ancora lo status di “joung single” sul suo documento di identità londinese;
non tanto ai famigerati quanto famelici scapoli d’oro Vice P. e Fascia C., ormai dediti all’onanismo di baltica ispirazione come filosofia di vita;
il monito è diretto soprattutto alla stella nascente della cinematografia agro-aversana, colui il quale si pavoneggia nel partecipare a sò_stat_tropp_poc tours, dissimulando de facto l’avvio ad una lenta ma inesorabile gabbia dorata, denunciata dalla stessa esigua permanenza in territori dal facile movimento pelvico.

Kithastram Huort

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