giovedì 26 marzo 2009

Manager sotto assedio


E’ stato liberato in nottata Mimmo C., il Vice-President di una nota Banca Milanese, sequestrato martedì pomeriggio da clienti inferociti. Il manager, ha lasciato a mezzanotte e mezzo circa l'ufficio nel quale era stato confinato dai clienti, quasi nudo e vestito solo di un lungo cappotto di nappa. I clienti contestano un piano di ristrutturazione che prevede il taglio di 110 Handling Fee su un totale di 235, previste dal contratto voli Ryan Air. La liberazione di Mimmo C. è avvenuta dopo diverse ore di negoziati fra delegati sindacali e rappresentanti dell'azienda, con un mediatore designato dalle autorità locali, Ettore D., che in cambio ha richiesto un cospicuo finanziamento per il rilancio di alcuni cementifici di sua proprietà. I sindacalisti hanno riferito che è stato firmato un protocollo di accordo con la direzione e che i negoziati proseguiranno in giornata, davanti ad un buon bicchiere di Rhum.La situazione rimane tesa, le proteste non si placano e il governo scende in campo. "La prossima settimana emaneremo un decreto per stabilire se, e a quali condizioni, sarà vietato coprirsi integralmente il capo con fasce craniali avvolgenti o il collo con vaporosi peli di marmotta”. Pur ammettendo l'urgenza della situazione, la Confindustria ha invitato a mantenere la calma e a evitare "conigliate". L'episodio di Mimmo C. non è isolato. Ieri ad Harleem in Olanda è stata assaltata la villa di Ciro L. , ex dipendente di una nota società di servizi da lui ridotta al fallimento. La responsabilità dell'azione è stata rivendicata da un gruppo che ha scelto come nome "Bank bosses are criminals, no more groundhog in the world" ("I dirigenti di banca sono criminali, mai più marmotte nel mondo") e ha promesso che "l'attacco a Ciro L. sarà solo l'inizio". Meno di due settimane fa, nel territorio dell’Agro-Aversano, era stato tenuto in ostaggio per una notte, Critiano R. un dipendente Bnl con la passione per l’apicoltura. E sempre in Campania, Massimo G., che si sta battendo per la riapertura delle case chiuse a Sant’Agata sui due Golfi al grido di “Anche Giggino ‘o scarparo ha diritto al piacere”, sta cercando di tenere a freno la rabbia dei cittadini più reazionari, contrari alla diffusione di costumi lascivi nella penisola sorrentina.

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